Cari collezionisti dylaniati, qualche giorno fa vi ho parlato della mia trasferta in terra elvetica per recuperare una copia de “Il ponte del diavolo”, l’ultimo attesissimo fuori serie di Dylan Dog (vedi: Dylan Dog Web Club Horror Post del 17 settembre 2013 - Il ponte del diavolo, il primo Dylan Dog svizzero). Oggi, visto le numerose polemiche riguardanti le speculazioni che si sono create intorno a quest’albo, torno sull’argomento per esprimere la mia opinione a riguardo. Faccio un passo indietro per spiegare meglio quello che sta accadendo. La Sergio Bonelli Editore, di cui la correttezza non voglio nemmeno pensare di mettere in discussione, visto anche la nota di servizio che Roberto Recchioni, a nome della stessa Bonelli, ha pubblicato il 20 settembre scorso sulla pagina ufficiale di Facebook di Dylan Dog (clicca qui per leggere il testo della nota) e la sua successiva richiesta di mettere al macero le copie non distribuite, ha dato l’autorizzazione alla distribuzione gratuita di questo numero extra a tutti gli adulti paganti che avessero partecipato alla terza Fiera del Fumetto di Lugano, senza tuttavia essere la diretta responsabile di questa iniziativa promozionale. A poche ore dal termine della fiera sono però state messe in vendita su eBay alcune copie di quest’albo e da quel momento sono iniziate delle vere e proprie manovre di speculazione da parte non di venditori privati, che con i loro albi sono liberi di fare quello che vogliono, avendoli recuperati in maniera lecita, ma ahimè da parte di alcuni organizzatori della manifestazione ticinese. Infatti, se qualcuno di voi avesse voglia di scrivere agli organizzatori di Lugano Comics, a cui, per correttezza, lascio la possibilità di smentita in uno dei prossimi Dylan Dog Web Club Horror Post, scoprireste che gli stessi vendono “Il ponte del diavolo”, con in omaggio una rivista riguardante l’albetto, alla “modica” cifra di € 35,00. Cifra che a mio parere va ben oltre i costi di stampa di questo fuori serie che doveva essere distribuito gratuitamente e che rappresenta la chiara volontà di fare di soldi facili alle spalle dei collezionisti dell’inquilino Craven Road. Termino questa Post parafrasando ironicamente un famoso film di Bryan Singer: I soliti “furbetti”, colpiscono ancora…
Doctor Why