Caratteristiche principali

Il 26 settembre del 1986, ma con data ufficiale di copertina ottobre 1986, uscì nelle edicole  “L’alba dei morti viventi”, il primo numero dell’Indagatore dell’Incubo, una nuova collana a fumetti dichiaratamente horror creata da Tiziano Sclavi per la Sergio Bonelli Editore. Nei primi anni di vita editoriale la maggior parte delle storie furono scritte dallo stesso Sclavi, da ricordare, a questo proposito, che nel numero 24, “I conigli rosa uccidono”, del settembre 1988, Sclavi oltre all’ideazione della storia, curò anche i dialoghi di quell’avventura, il cui soggetto e sceneggiatura erano di Luigi Mignacco. Dopo il periodo iniziale, le sue sceneggiature si sono però via via rarefatte nel tempo, sostituito in questa “incombenza” da altri bravissimi autori come: Claudio Chiaverotti, Mauro Marcheselli, Pasquale Ruju, Paola Barbato, ecc. Il maestro di Broni non ha mai però abbandonato del tutto Dylan, tuttora è, infatti, l’ideatore e supervisore di ogni albo della serie. Inoltre nel biennio 2006/2007, dopo un’assenza durata diversi anni, sorprese tutti i fan dylandoghiani tornando a scrivere i testi per quattro sue avventure. Le prime tre volte per gli albi numero 240, “Ucronìa”, del settembre 2006, “L’assassino è tra noi”, numero 243, del dicembre 2006 e “Marty”, numero 244, del gennaio 2007, storia che scrisse a quattro mani con la moglie Cristina Neri, senza ragioni specifiche, la quarta invece per festeggiare un importantissimo traguardo della collana, il raggiungimento del numero 250, con l’avventura “Ascensore per l’Inferno”, del luglio 2007. Purtroppo dopo la realizzazione di questi albi è iniziata una nuova lunghissima “latitanza” che perdura a tutt’oggi. La struttura degli albi di questa serie prevede 96 pagine in bianco e nero più le 4 di copertina, che sono comprese nella numerazione, poiché dopo la prima e la seconda di copertina “iniziano” con la pagina 3. Inizialmente le 96 pagine erano tutte occupate da una storia a fumetti, inedita e, solitamente, autoconclusiva, dal numero 18, “Cagliostro!” del marzo 1988, invece, le storie a fumetti occupano le pagine da 5 a 98, mentre la pagina 3 è invece occupata da un frontespizio. La prima versione dei due storici frontespizi dylaniati fu opera dell’allora copertinista Claudio Villa, mentre la seconda e, per ora, definitiva, fu disegnata da Angelo Stano e ha “esordito” sul numero 42, “La iena” del marzo 1990, in concomitanza con il passaggio di testimone nella realizzazione delle copertine tra i due disegnatori. La pagina 4 fu invece inizialmente occupata dalla rubrica “Dylan Dog Horror Post” (nella quale venivano pubblicate, salvo casi eccezionali, come suggerisce il nome, le lettere inviate dai lettori del fumetto), che dal numero 171, “Possessione diabolica”, del dicembre 2000, si fuse con la rubrica “Il Club dell’Orrore”, presente in seconda di copertina dall’inizio della pubblicazione della collana fino all’ingigantimento dell’elenco degli arretrati, prendendo il nome di “Dylan Dog Horror Club”. Di conseguenza, dal numero 18, le storie a fumetti si ridussero dalle iniziali 96 alle classiche 94 tavole, formato affermatosi come standard per le storie di Dylan Dog. La storia più lunga mai pubblicata sulla Serie Regolare fu anche la prima in due puntate: “Il castello della paura” e “La dama in nero”, apparsa sui numeri 16 e 17 del gennaio/febbraio 1988, per un totale di 192 tavole (96 + 96). In seguito sono state pubblicate altre sei storie in due puntate, “I segreti di Ramblyn” e “La belva delle caverne”, numeri 64 e 65 del gennaio/febbraio 1992, “Aracne” e “La profezia”, numeri 110/111 del novembre/dicembre 1995, “Ananga!” e “L’urlo del giaguaro”, numeri 133/134 del novembre/dicembre 1997, “La legge della giungla” e “Homo homini lupus”, numeri 198/199 del marzo/aprile 2003, “Xabaras!” e “In nome del padre”, numeri 241 e 242 dell’ottobre/novembre 2006, e “La via degli enigmi” e “L’erede oscuro”, numeri 289 e 290 dell’ottobre/novembre 2011, ma di sole 188 tavole (94 + 94). La collana mensile ha offerto, nella sua lunga storia, diverse illustri eccezioni alla regola delle 96 pagine. La prima eccezione avvenne nel novembre 1990, al raggiungimento dell’importante traguardo del numero 50, festeggiato con 12 pagine in più, 108 pagg. + la copertina. In quell’occasione, la rubrica della posta fu raddoppiata e presentata anche a pagina 109, la penultima, mentre la pagina 110 fu invece riservata a un’edizione speciale de “Il Club dell’Orrore”, dedicato al resoconto della seconda edizione della Dylan Dog Horror Fest. Le rimanenti pagine, dalla 5 alla 108, presentarono una storia completa di ben 104 tavole, intitolata “Ai confini del tempo”. Nel numero 77, “L’ultimo uomo sulla terra” del febbraio 1993, la Sergio Bonelli Editore propose, in via sperimentale, un albo con 16 pagine in più, 112 pagg. + la copertina, e, caso unico fin a ora nella collana mensile, con due storie complete, rispettivamente 64 e 46 tavole, anziché una sola. Queste due sono quindi le storie più brevi mai apparse sulla Serie Regolare. La prima, che dava il titolo all’albo, fu anche un primo esperimento di storia immaginaria di Dylan Dog, mentre la seconda era intitolata “Incubus”. Nel gennaio 1995, per festeggiare il numero 100, la Bonelli non alterò invece il numero di pagine ma, come da tradizione della casa editrice, propose un albo interamente a colori, “La storia di Dylan Dog”, che raccontò, raro caso nella storia delle nuvole parlanti, il capitolo conclusivo della saga dell’Indagatore dell’Incubo prima che questa giungesse alla sua vera conclusione. Altro albo illustre della collana è stato il numero 121, dell’ottobre 1996, “Finché morte non vi separi”, che ha festeggiato i dieci anni di vita editoriale di Dylan Dog, centoventi mesi dal numero 1. Nell’occasione fu proposto contemporaneamente sia il colore, sia l’aumento di pagine, 16 in più, 112 pagg. + la copertina. In una lunga storia di 110 tavole a colori, la più lunga mai pubblicata in unica soluzione sulla Serie Regolare fu raccontato un capitolo importante del passato di Dylan Dog, l’amore per Lillie Connolly e il primo incontro con Groucho. In seguito non vi sono più stati albi con pagine extra, con una sola eccezione, il numero 131, dell’agosto 1997, “Quando cadono le stelle”, presentava appena 2 pagine in più, 98 pagg. + copertina, la penultima delle quali conteneva anche un particolare a colori. La storia di quest’albo, con 96 tavole, riproponeva dunque la stessa lunghezza di quelle dei primi 17 numeri. Il prossimo albo di Dylan Dog con pagine extra sarà pubblicato, dopo circa diciassette anni, nel novembre 2014. Quest’albo avrà 16 pagine in più e conterrà la seconda avventura del nuovo ciclo dylandoghiano a cura di Roberto Recchioni. La storia, scritta da Paola Barbato e disegnata da Bruno Brindisi, parlerà del pensionamento dell’ispettore Bloch, del quale dovrebbe anche essere rivelato il nome di battesimo. Vi sono invece stati altri albi interamente a colori. Ovviamente il numero 200, del maggio 2003, intitolato proprio “Il Numero Duecento”, che conteneva un nuovo episodio che, riprendendo alcuni temi lasciati in sospeso sul numero 121, l’alcolismo e l’avvio della sua professione di Indagatore dell’Incubo, scava nel passato di Dylan. A colori anche l’albo numero 224, del maggio 2005, “Sul filo dei ricordi”, in questo caso senza motivazioni particolari. Anche i numeri 241, “Xabaras!”, e 242, “In nome del padre”, dell’ottobre/novembre 2006, sono usciti interamente a colori e con una storia in due puntate realizzata per festeggiare il ventesimo compleanno di Dylan Dog. Neanche un anno dopo, nel luglio 2007, anche il traguardo del già menzionato numero 250 fu stato festeggiato con un albo a colori. Regolarmente a colori anche l’albo celebrativo pubblicato in occasione dell’ultimo memorabile traguardo raggiunto dalla collana, il raggiungimento del numero 300. Quest’avventura intitolata “Ritratto di famiglia” ha presentato una storia che spazia su passato, presente e futuro dell’Indagatore dell’Incubo, riprendendo le tematiche di ben quattro storici numeri firmati da Sclavi, “L’alba dei morti viventi”, numero 1, dell’ottobre 1986, “Morgana”, numero 25, dell’ottobre 1988, “Storia di Nessuno” numero 43, dell’aprile 1990, e “La storia di Dylan Dog”, numero 100, del gennaio 1995. Quest’albo celebrava, con un mese di anticipo, anche il venticinquesimo anniversario del debutto in edicola del personaggio. Purtroppo per tutti i fan di Dylan Dog e tutti gli appassionati bonelliani tale ricorrenza è coincisa, il 26 settembre 2011, con la scomparsa dell’editore Sergio  Bonelli. Il prossimo albo a colori è previsto per ottobre del 2014 e conterrà una storia, scritta da Roberto Recchioni e disegnata da Nicola Mari, che inaugurerà il nuovo ciclo di avventure dell’Indagatore dell’Incubo curato dallo stesso Recchioni. Infatti, dal mese di settembre del 2013, dopo ventisette anni dal debutto dell’Indagatore dell’Incubo nelle edicole, proprio dalla Serie Regolare, è partita una graduale operazione di rilancio editoriale di Dylan Dog, voluta dal suo creatore Tiziano Sclavi e da lui stesso annunciata ufficialmente ai lettori nella rubrica “Dylan Dog Horror Club” del numero 324, “L’odio non muore mai”, dell’agosto 2013. Fautori di questo processo di rinnovamento, che interesserà, di volta in volta, tutte le collane del nostro eroe, sono Roberto Recchioni, che ha preso il posto di Giovanni Gualdoni come curatore della serie, e Franco Busatta, che ha impugnato il timone della redazione diventandone il nuovo coordinatore. Le prime novità sono per lo più stilistiche. Un nuovo approccio alle copertine da parte di Angelo Stano, che saranno ispirate ad Andy Warhol e Roy Lichtenstein, artisti della Pop art del Novecento che nei loro quadri utilizzavano spesso lo stile fumettistico, una rinnovata veste grafica della rubrica “Dylan Dog Horror Club”, che da questo momento sarà gestita dallo stesso Recchioni, e l’uso del “lei” come forma di cortesia al posto dell’antiquato “voi”, nei dialoghi tra i personaggi delle storie. La storia scelta per dare inizio al nuovo corso è: “Una nuova vita”, scritta e disegnata da Carlo Ambrosini e pubblicata sull’albo, numero 325, uscito nel settembre del 2013. Nella prima fase di questo nuovo corso, che per forza di cose sarà lento perché i tempi di lavorazione degli albi sono lunghi, le storie pubblicate non presenteranno ulteriori grandi novità, si tratta, infatti, di episodi che erano già pronti prima della nomina di Recchioni a curatore e che pertanto hanno al massimo subito dei parziali adattamenti per essere in linea col nuovo corso. Le nuove storie, in cui invece ci saranno i veri e propri cambiamenti (l’ispettore Bloch sarà sostituito dall’ispettore Carpenter e andrà, con conseguenze imprevedibili, finalmente in pensione, l’introduzione di un nuovo grande nemico all’altezza di Xabaras e alcune miniserie all’interno della serie, ecc.), cominceranno a essere pubblicate dal mese di ottobre del 2014, quando, come annunciato dallo stesso Recchioni, uscirà un albo a colori disegnato da Nicola Mari. Impossibile poi non ricordare che alcuni albi della serie uscirono, in alcune zone d’Italia, con degli allegati. I numeri 66, “Partita con la morte”, del marzo 1992, e 69, “Caccia alle streghe”, del giugno 1992, con in allegato un opuscolo pubblicitario, mentre il numero 60, del settembre del 1991, intitolato “Frankenstein!” fu distribuito con in allegato una bustina di figurine di Dylan Dog prodotte dalle Edizioni De Agostini.

  • Fonti:

    • Introduzione e sezioni “1. La serie mensile”, “5. Le copertine” e “6. Il rilancio” della pagina web https://it.wikipedia.org/wiki/Dylan_Dog_(fumetto), del sito: www.wikipedia.it – L’enciclopedia libera;

    • Capitolo “Serie Regolare” del catalogo: “Collezionare Dylan Dog” – Catalogo 2006; Realizzato in occasione della “Fiera del disco e del fumetto” 2006 di Arezzo (28-29 gennaio 2006); Alessandro Bertoldi; Arezzo; Novembre 2005; pagg. 2 e seg.;

    • Capitolo “Serie Regolare” del catalogo: “Collezionare Dylan Dog, nuova edizione” – Catalogo 2010; Realizzato in occasione della mostra “Cartoomics” 2010 di Milano (26-28 marzo 2010); Alessandro Bertoldi; Arezzo; Marzo 2010; pagg. 42 e seg.


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